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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

FERRARI: X-FILES 5.0

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Dunque, cosa posso dire? Che eravamo tutti esaltati, gasati, entusiasti, euforici, eccitati, elettrizzati (e potrei continuare con tutti i sinonimi possibili ed immaginabili ma meglio che mi fermo qua) ad osannare, glorificare e acclamare l’arrivo del Campione più Campione del Mondo, Lewis Hamilton, Signore indiscusso della Formula 1 che ha vinto più di chiunque altro, pure dell’adorato Schumi. Copertine, foto, poster, collegamenti in diretta minuto per minuto per non perdere neanche un secondo dell’arrivo a Maranello, della prima prova in pista a Fiorano, dei test in Bahrein, delle prime parole in italiano – “Ciao, tutto bene, viva la Ferrari”- che per noi poveri tifosi mortali era come oro puro che usciva dalla bocca di Lewis. I lacrimoni agli occhi durante il mega show di presentazione londinese quando dal fumo rosso sono usciti gli Avengers, il nostro trio delle meraviglie composto Chef Vasseur e i suoi piccoli Remy Lewis e Charles (ascoltate la nuova hit dell’estate “Lasciat...

TOM HARRELL QUARTET. LA MUSICA OLTRE LA MUSICA.

Quel “ Thank   you ”   sussurrato, tremolante,   flebile e   timido, pronunciato con una vocina   che poteva sembrare quella di un bambino, mi ha sinceramente commosso. Due parole, così   semplici ma così cariche di emozione e fragilità :  la fragilità di un grande nome del jazz internazionale,   Tom   Harrell , trombettista e compositore   straordinario,   con una lunghissima lista di creazioni,   registrazioni,   collaborazioni ed esibizioni all'attivo,   malato fin da giovanissimo di schizofrenia .   La vedi tutta la sua sofferenza: sale sul palco   a passi lenti, ricurvo su se stesso, testa   bassa e   occhi bassi,   ogni movimento appare impacciato,   faticoso e   affaticato.   Ma quando inizia a suonare   è tutta un'altra storia! Si   assiste   ad una vera e propria   trasformazione!   Quella pesantezza determinata dalla malattia   si diss...

Dal jass degli Originals Dixielands jass band al jazz di Danilo Rea: storia e contemporaneità sul palco del Correggio jazz festival per i 100 anni dalla prima incisione jazz

Era un   “ suono nuovo ”   , come aveva affermato Louis Armstrong, quello di Nick La Rocca e della sua band, gli Originals   Dixieland   Jass Band, complesso musicale proveniente   dal New Orleans   e composto da cinque elementi:   Tony Sb arbar o alla batteria,   Alcide Nunez detto “Yellow”   al clarinetto, Eddie   Edwards al trombone, Harry   Ragas al pianoforte   e Dominic James “Nick” La Rocca   alla cornetta.   Dal New Orleans si sposta ro no a Chicago   e arriva ro no a New   York nel 1917 dove se li conteser o le due più importanti case produttrici di grammofoni a manovella   che volevano anche iniziare a farsi largo nel mercato della musica riprodotta,   la Columbia Gramophone Company e la Victor   Talking Machine   Company. Ebbe   la meglio la   Rca   Victor   Company, la quale   fece registrare alla band due facciate:   Livery Stable Blues e  ...