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MAKE UP MON AMOUR !

Meglio tardi che mai… Per fare cosa? Per imparare a truccarsi! Già, trent’anni suonati e finalmente ho imparato a usare i vari strumenti del makeup. Beh non esageriamo… ho iniziato ad avere un approccio con il magico mondo del make up, ma da qui ad avere conoscenza specifica dell’uso dei mille prodotti e accessori   che ne fanno parte, la strada è ancora lunga! Non sapevo nemmeno che esistesse un numero infinito di pennelli, pennellini, pennelloni di tutte le fogge e tutte le misure che vengono utilizzati dagli artirsti del make-up! Un vero arsenale! Definiamo il 23 febbraio come giorno X. Nell’era precedente al 23 febbraio sapevo impiastricciarmi con un po’ di crema, qualche ombretto colorato, la matita contorno occhi e il mascara. Sapevo dell’esistenza del rossetto ma a parte un gloss messo forse due o tre volte, non sono mai andata oltre. Risultato … beh, passabile ma niente di stratosferico. Mi è sempre piaciuto il mondo della cosmesi, quando entravo in profumeria mi

SPIRIT, IL NUOVO ALBUM DEI DEPECHE MODE: UN VIAGGIO A RITROSO FINO ALLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE.

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Attenzione: creano dipendenza! Dovrebbe esserci questo avvertimento sulla copertina dei dischi dei Depeche Mode: perché c’è troppo da sentire, troppo da capire, tante linee melodiche sovrapposte di cui godere. Più li ascolto più li ascolterei! Io ad esempio non riesco a sentire le loro canzoni in macchina… è un ascolto riduttivo, troppo distratto con troppi rumori di fondo che coprono la complessità melodica e strumentale dei DM. Questo valeva per i successi del passato - come "Walkin’ in my shoes" o "Wrong", le prime canzoni che mi vengono in mente -  e questo vale anche per il nuovo disco, “ Spirit ”, uscito il 17 marzo per la Columbia Records e già tanto discusso.  A me piace, punto. E’ un racconto disilluso della società moderna, una panoramica su una realtà desolante, una sintesi dello schifo che stiamo vivendo e che probabilmente continueremo a vivere. Lo abbiamo capito fin dal primo singolo “Where’ s the revolution” che alla base di questo al

FABRIZIO BOSSO AND BLUE MOKA: I MILLE COLORI DEL JAZZ

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        Metti una sera in concerto… Fabrizio Bosso e i Blue Moka.   Istruzioni per l’uso: -           Prepararsi ad entrare in una dimensione parallela. -           Abbandonare testa e cuore al loro inconfondibile ritmo e alle loro uniche sonorità che ti faranno viaggiare attraverso mondi ancora inesplorati. -           Rimanere estasiati. E’ proprio questo che ti succede quando   ti ritrovi ad ascoltare un ensemble di musicisti del calibro di Fabrizio Bosso e dei Blue Moka… devi essere pronto a sgomberare la mente per farti guidare solo e soltanto dalla musica in un viaggio spettacolare e inebriante! A me è accaduto qualche giorno fa, il 03 marzo 2017 in occasione del “Guastalla Jazz”, il primo festival di musica jazz organizzato nel teatro comunale Ruggero Ruggeri di Guastalla. La prima ad incantarti è sempre lei, la tromba vulcanica di Fabrizio Bosso, una leggenda internazionale che riesce a stupirti ogni volta che lo ascolti, con quel tocco se

Non smetto di ascoltarti!

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Quando le canzoni perfette incontrano gli interpreti perfetti "non smetteresti mai di ascoltarli"! Fabio Concato, Fabrizio Bosso e Jiulian Oliver Mazzariello: il trio che non ti aspetti per un disco assolutamente unico che reinterpreta alcune della più belle canzoni d'autore italiane, le Canzoni vere, quelle con la C maiuscola di cui oggi sentiamo tanto la mancanza visto che ormai siamo bombardati da motivetti e parole senza senso che purtroppo piacciono tanto alle giovani generazioni.  Una voce stupenda, piena e calda, delicata e graffiante, quella di Fabio Concato, che si fonde con la pirotecnica e strabiliante tromba di Fabrizio Bosso e la frizzante e sapiente tecnica interpretativa di Oliver Mazzariello e il gioco è fatto! E il risultato è unico e irripetibile! Emozione pura e nient'altro.  Per quasi due ore di concerto ogni singola nota è in grado di portarti in un'altra dimensione, la musica ti entra nella testa, nel

FORESTI NELLA NOTTE...

" Gli uomini di genio mi sembrano più fatti per rovesciare o per fondare degli stati, che non per mantenerli, o per ristabilire l’ordine, piuttosto che adeguarsi...  Il genio è un puro dono della natura… non ha velleità di esibirsi, ma trasmette emozioni… Nelle Arti, nelle Scienze, negli affari, il genio sembra cambiare la natura delle cose, i suoi tratti permeano tutto ciò che tocca, le sue luci si proiettano al di là del passato e del presente, per rischiarare l’avvenire: procede più spedito del suo secolo che non ce la fa a stare al suo passo... L’uomo comune guarda senza vedere; l’uomo di genio percepisce così rapidamente, che sembra non aver neppure bisogno di guardare .». Così si espresse Diderot.  E proseguì Richet: " Manifestano delle idee che altri uomini non hanno mai avuto e non potranno mai avere. Sono dei precursori, degli originali. Per me il vero e unico segno distintivo degli uomini di genio sembra essere l’originalità. Essi vedono di più, meglio, e sop

04/08/2015 ... IL CONCERTO!

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https://youtu.be/gRrOtLltMXY Ora godetevi il Concerto e questa musica meravigliosa... poi vi racconterò i dettagli!!! Buon divertimento!!!

Ritorno alle origini.

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Si dice che i treni passino una sola volta nella vita. Io ero salita a bordo di uno di quei treni... E stavo viaggiando a tutta velocità! Ho vissuto per vent'anni all'interno di uno dei suoi vagoni. Poi un giorno il treno ha iniziato a rallentare e senza che nemmeno me ne rendessi conto mi sono ritrovata ferma alla stazione... E sono scesa... Tutti mi chiedono perché ma sinceramente non lo so nemmeno io! Poi arriva quel giorno di maggio... Squilla il telefono... È il Maestro... C'è un progetto... Un concerto... Fra un paio di mesi... Da una qualche parte...  Io rispondo ASSOLUTAMENTE SÌ senza nemmeno pensare a quanti anni sono trascorsi dall'ultima volta che ho suonato... Rispondo così, d'impulso... Sapevo solo una cosa: dovevo farcela e volevo farcela... A tutti i costi! E così quella sera stessa riapro lo scrigno nero...  Quel profumo inconfondibile del legno del pianoforte... Quella tastiera su cui mi sono esercitata per